Quanto costa Giocare in Borsa? Un aspetto a dir poco fondamentale da conoscere in un mondo in cui normalmente si parla solamente di investimenti e guadagni sono appunto le (piccole a dire il vero) spese a cui si andrà incontro decidendo di voler operare attraverso le piattaforme dei maggiori broker presenti sul mercato.
Tra queste pagine abbiamo visto come giocare in Borsa possa essere avvincente e motivo di soddisfazione, sia in generale sul piano professionale che in particolare sul piano economico: le opzioni binarie, i CFD, la Borsa e tutto quello che il trading online mette a nostra disposizione sono strumenti finanziari che non solo risultano di facile gestione al punto da essere adatti sia ad esperti che a neofiti, ma che promettono di raggiungere guadagni davvero importanti una volta che il trader imparerà a farne uso in modo proprio ed oculato.
In altri capitoli abbiamo già approfondito il perché giocare in Borsa, come farlo e quanto si può guadagnare facendolo, ma per chiarezza e completezza è necessario anche rispondere a quella che è appunto l’altra domanda fondamentale: quanto costa giocare in Borsa? Perché anche il trading, come qualsiasi attività a maggior ragione se remunerativa, implica dei costi che è corretto aver chiari sin da subito. Costi che come abbiamo anticipato risultano delle semplici e contenute spese di gestione, ma che vanno comunque conosciuti e considerati per avere davvero una visione di insieme il più possibile chiara sull’argomento.
Parliamo di costi che fondamentalmente regolano i rapporti tra il trader e la piattaforma di trading che il trader sceglie appunto di utilizzare per sfruttarne i servizi offerti, costi che quindi vengono tanto per cominciare riconosciuti verso realtà che, come abbiamo approfondito nella pagina dedicata ai migliori broker, sono regolate dalle maggiori certificazioni internazionali a tutela degli investitori e che per tanto risultano sempre del tutto trasparenti e giustificati.
Questi costi di gestione, così come tutti i costi legati ad intermediari (come appunto i broker) presenti nelle nostre attività di trading, vengono definiti commissioni ovvero delle quote, fisse o percentuali che siano, che vanno di norma riconosciute a chi media le transazioni. Ed è appunto questo l’esatto ruolo dei Broker a cui vi rivolgete: attraverso la piattaforma di ciascuno dei broker presenti sul mercato vi ritroverete a vendere o ad acquistare dei titoli che qualcun altro vorrà a propria volta comprare o vendere utilizzando la stessa piattaforma, destinando al broker appunto il ruolo di mediatore.
Nel momento in cui invece non si dovesse verificare una corrispondenza tra domanda e offerta (volete comprare o vendere un titolo che però nessuno nello stesso momento vuole a propria volta vendere o comprare) sarà il Broker stesso a farsi carico della transazione, diventando di fatto acquirente o compratore in base a quella che sia la vostra esigenza, questo avviene sia per provvedere comunque e a prescindere alla soddisfazione della richieste del cliente sia per tenere costantemente vivi e attivi tutti i mercati su cui si muovono gli investimenti che animano la piattaforma.
In qualsiasi caso, sia che il broker faccia semplicemente da mediatore o che diventi acquirente o compratore nelle vostre operazioni, gli dovrà essere naturalmente riconosciuta una commissione di servizio, ovvero il corrispettivo relativo all’attività svolta nella vostra transazione, qualsiasi essa sia.
Per capire quindi quanto costa giocare in Borsa bisogna innanzi tutto vedere quali sono le commissioni di servizio dei singoli broker (per i quali vi suggeriamo di affidarvi alle nostre schede di approfondimento) e rapportarle alla mole di operazioni che intenderete effettuare.
Altro aspetto a dir poco basilare relativo a quanto costa giocare in Borsa è la metodologia di investimento che sceglierete, perché come abbiamo già visto sin dalla più generale introduzione al sito, giocare in Borsa è fattibile sia attraverso le piattaforme informatiche dei Broker di trading online sia attraverso gli istituti bancari, questo significa che, escludendo le opzioni binarie (disponibili solamente online), gli stessi prodotti possono essere gestiti sia da remoto che fisicamente in modo pratico dal funzionario di una banca.
Questo ovviamente diventa un fondamentale fattore di differenza economica, perché tra commissioni di servizio e costi di gestione, il trading online risulta profondamente differente rispetto a quello operato attraverso un istituto di credito: il trading online ovviamente si basa su sistema informatico che, per quanto fisicamente programmato e controllato da persone reali, automatizza tutte le transazioni e le burocrazie ad esse legate; in una banca invece tutte queste operazioni passano effettivamente attraverso il lavoro umano di un professionista che naturalmente richiederà dei costi di gestione sostanzialmente più alti rispetto a quelli di un sistema automatico.
Per fare un esempio pratico, qui di seguito riportiamo quello che è il sistema di costi di gestione delle operazioni con CFD, paragonando uno dei principali broker di riferimento, Plus500, con quelli che sono i normali costi medi operando attraverso gli istituti bancari:
A questo punto, per riassumere, possiamo dire che le operazioni effettuate attraverso un istituto bancario fondamentalmente giovano di un unico aspetto in particolare che tendenzialmente manca al trading binario: la comunicazione reale, un rapporto personale con un incaricato che saprà sempre seguirvi e consigliarvi e con cui in un modo o nell’altro costruirete un rapporto fiduciario.
Un aspetto sicuramente non irrilevante, ma che dimostra tutto il suo potenziale quando le cifre in questione sono ricche e il rischio per il trader sostanziale, con questo tipo di scenario di trading ha sì effettivamente del saggio il riferirsi ad una banca, ma parlando di trading online il senso stesso è nella possibilità di operare con cifre contenute rendendo il gioco di Borsa alla portata di tutti quanti, ovvero uno scenario molto diverso che giova più dei contenutissimi costi di gestione e della versatilità della piattaforma piuttosto che soffrire la mancanza di personale umano a disposizione.
Ma definendo quanto costa giocare in Borsa, una volta introdotte le commissioni, va anche detto che spesso i maggiori broker di trading online offrono conti del tutto senza commissioni, dove la spesa viene quindi rimpiazzata da quello che un semplice costo di gestione della singola operazione, che sarà fisso e definito qualsiasi sia l’entità dell’investimento e che non inficerà quindi in maniera percentuale.
Tornando all’esempio proposto di Plus500 , un broker enorme quotato alla Borsa di Londra, la tale quantità di liquidità disponibile permette di operare del tutto senza costi, trovando il proprio guadagno esclusivamente in quella che è la differenza dei prezzi di acquisto e vendita (spread) di tutte le centinaia di migliaia di operazioni che vengono effettuate ogni giorno in tutto il mondo.
Per verificare nel particolare quanto costa Giocare in Borsa con i singoli broker, qui in seguito proponiamo una nostra selezione dei Migliori Broker di opzioni binarie e di CFD tra i più famosi nel mondo del trading online: vi suggeriamo di scoprirli singolarmente in modo da poter scegliere la realtà di riferimento più giusta per voi.
Ci consigliamo come sempre di fare attenzione al controllo dei vostri investimenti e di basarvi su in qualsiasi caso su strategie specifiche pianificate alla luce di approfondite analisi economiche.
Conclusa questa sezione con il presente approfondimento riguardo a “Quanto costa Giocare in Borsa” vi suggeriamo di continuare con l’introduzione alla prossima sezione: “Le Opzioni Binarie“.
